Oggi parliamo del Parmigiano Reggiano di Montagna, per capire quali differenze ci sono da quello di pianura e perché è un ottima idea scegliere di consumarlo proprio in questo periodo.
Il Parmigiano sembra tutto uguale, ma non è così.
L’aspetto esterno inganna, è meglio analizzare a fondo il formaggio per capire dove sono le differenze.
Queste possono essere molte, difficili da riconoscere solo con la vista.
Spesso ci si rende conto dal gusto e dal prezzo.
Chiaramente un Parmigiano più curato nei dettagli, risulta più gustoso al palato e con un costo superiore.
Cosa ha il Parmigiano di montagna in più di quello di pianura?
Quello di montagna è più saporito, grazie alla tipologia del latte che risulta più grasso, questo permette di avere una pasta più morbida.
Non ha il “piccantino” quando sale di stagionatura, quindi non “pizzica” in bocca.
L’aria di stagionatura è diversa e gli conferisce un gusto inconfondibile: in montagna c’è la brezza che sale dal mare, questa salsedine che si deposita sull’erba e l’aria che lo circonda durante la stagionatura, lo rendono unico, diverso da quello di pianura.
Tutte le vacche pascolo libere all’aperto.
In inverno, nei periodi molto freddi si nutrono del fieno di montagna.
Quali caratteristiche ha il parmigiano?
1 – Il Parmigiano Reggiano garantisce un alto apporto di calcio, l’elemento più utile per la salute delle tue ossa e dei tuoi denti: una porzione di 50 grammi di questo formaggio contiene 580 milligrammi di calcio, ossia oltre la metà del nostro fabbisogno giornaliero.
2 – Naturalmente privo di lattosio.
L’assenza di lattosio è conseguenza naturale del tipico processo di ottenimento del Parmigiano Reggiano.
Vi sono condizioni microbiologiche naturali per cui il lattosio è assente fin dai primi giorni.
3 – Il Consorzio ha inoltre creato il simbolo grafico “100% naturale” per ricordare ai consumatori che il Parmigiano Reggiano, oltre a essere naturalmente privo di lattosio, è anche privo di conservanti.
4 – E’ un formaggio composto per il 30% da acqua e per ben il 70% da sostanze nutritive.
Una buona parte della componente nutritiva è rappresentata dalle proteine.
5 – Nell’alimentazione delle bovine è vietato l’impiego di qualsiasi tipologia di foraggi insilati.
L’insilato è una tipologia di alimento acidificato attraverso l’azione di batteri anaerobi che si trasmettono nel latte provocando fermentazioni non desiderate nel formaggio
6 – Le forme che presentano il logo “progetto qualità prodotto di montagna” sono forme che sono nate in caseifici di montagna.
Scoprire aspetto, odori, aromi e sapori del Parmigiano Reggiano è un’esperienza che merita attenzione.
Infatti ogni stagionatura regala emozioni e sentori differenti che lo rendono unico nella sua versatilità e adatto ad ogni occasione.
La temperatura ideale per degustare il Parmigiano Reggiano è tra 16° e 17°.
Se il formaggio è in frigorifero è necessario estrarlo almeno 1 ora prima aprendo la confezione sottovuoto almeno 30 minuti prima.
Non si taglia, si scaglia con il tradizionale coltellino a mandorla introducendo la punta dello strumento nella pasta e facendo leva spingendo verso l’alto.
Da “Degusta” la scelta si è orientata da subito al Parmigiano di Montagna in queste stagionature:
26 -36 -48 -60 mesi